Analizziamo il packaging system della Linea Dedicato di Granoro, premiata agli ultimi Italy Food Awards per la categoria “pasta secca”
Nel 2023, l’immagine, se non tutto, è comunque tanto, anzi tantissimo. L’apparenza e la cura dell’aspetto sono determinanti, sia per i singoli che per le aziende, poiché rappresentano il primo e più immediato biglietto da visita quando ci si interfaccia con un interlocutore o con il pubblico. E questo vale anche per le imprese del food. Non a caso, c’è chi come Granoro ha scelto di fare del packaging uno dei propri cavalli di battaglia. Ma come mai la confezione del prodotto ha un’importanza simile? Essa rappresenta un elemento essenziale in una strategia di marketing che mira a un forte impatto comunicativo, proprio come quella utilizzata dall’azienda controllata da Marina e Daniela Mastromauro. Il pacchetto serve per identificare il brand, fornire le informazioni principali sul proprio contenuto o riguardo promozioni particolari, attrarre e invogliare all’acquisto finale il consumatore.
NUOVI PACK
Proprio per questi motivi, l’impresa che nel 2017 ha compiuto 50 anni ha deciso di porre un’attenzione particolare all’aspetto delle proprie confezioni. Soprattutto di recente. “La semplicità che diventa arte, il gusto per la componente materica, la capacità artigiana sono alla base del nuovo linguaggio di Granoro, a partire dal packaging system della Linea Dedicato“, si legge sul sito dell’attività barese, che ha lanciato dei nuovi pack che si caratterizzano per eleganza, cura del dettaglio e una raffinata leggerezza: valori attraverso i quali l’azienda si “pone l’obiettivo di comunicare la propria pasta come un prodotto semplice e comune che, grazie all’esperienza, l’innovazione e all’eccellenza delle materie prime proprie di Granoro, diventa un capolavoro di sapore”.

Il nuovo packaging System della Linea Dedicato prevede l’utilizzo di tre colorazioni differenti: bianco per la pasta classica, crema per quella all’uovo, azzurro per quella integrale e infine nero per le grandi specialità. A prescindere dalla colorazione, ogni confezione è riconoscibile da una piccola “finestra” sulla quale è stampato il prodotto, oltre al numero e al nome di questo. Presenti sulla facciata anche il tempo di preparazione, il grano usato (“solo grano di Puglia”), il bollino che certifica l’assenza di glifosato e il motto “ruvida, porosa, consistente”, riferito ovviamente alla pasta.
PRIMATO IN ITALIA
La grande rilevanza data da Granoro al packaging è dimostrata anche dal fatto che il pastificio pugliese è stato il primo in Italia a scegliere l’imballaggio riciclabile nella carta nel 2018, a testimonianza anche della volontà dell’azienda di legare i valori della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente a quelli sopracitati di eleganza e raffinatezza.

SCOPRIAMO GRANORO
Undici linee di produzione, 4.500 quintali di pasta prodotta ogni giorno, 12 certificazioni di qualità, 180 Paesi serviti nel mondo. Sono i numeri di Granoro, fondata da Attilio Mastromauro il 21 gennaio 1967. Impianti produttivi automatizzati, due linee di produzione, nessun tentennamento. La sfida verso l’innovazione e l’investimento nel futuro di chi sa di compiere un salto nel buio ma ha la stoffa per farlo. Due anni dopo l’inaugurazione, viene costruito un secondo capannone, l’azienda cresce ma senza perdere quell’imprinting di una grande famiglia che vive tra macchinari e layout straordinariamente moderni. L’ascesa è irresistibile, vengono rinnovati gli impianti, lanciate le prime campagne pubblicitarie, installate nuovi linee di produzione, aumentano le esportazioni all’estero. Nel 2015 Attilio viene a mancare e il testimone finisce nelle mani di Marina e Daniela Mastromauro. La Linea Dedicato è stata premiata agli ultimi Italy Food Awards per la categoria “pasta secca”.
Onesto praticante e attento osservatore del mondo della pallacanestro, è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna. Giornalista pubblicista dall’aprile 2019, collabora con Bisenziosette, Quotidiano Nazionale e Nazione. Redattore di Pistoia Sport.